Archivi giornalieri: 14 ottobre 2012

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Ecco alcune delle foto realizzate nella durata del mio primo corso di fotografia frequentato alla scuola Camera Chiara con il maestro Francesco De Napoli.

Una bella esperienza ,vissuta con la mia amica Silvia,che mi ha permesso di prendere familiarità con la mia NIKON D3000 e con tutte le funzioni di utilizzo in manuale.Ho imparato a misurare e servirmi della luce.Un’esperienza ricca di sperimentazione soprattutto  nell’elaborazione degli esercizi per realizzare le foto libere .Ho potuto così incamminarmi verso un approccio personale alla fotografia.

In questi giorni sono in mostra tutti i lavori di fine anno degli studenti appassionati di fotografia che come me hanno frequentato i corsi base o annuali…

sono in mostra anche LE MIE foto!! 🙂 : che soddisfazione!

INFO:Associazione Fotografica Camera Chiara – Via Papa Giovanni Paolo I°, 8 – Bari – info@scuolacamerachiara.com

Questo il link della mia pagina nel sito http://www.scuolacamerachiara.com

http://www.scuolacamerachiara.com/immagini/corsi_2011_2012/base/claudia_gianfrate/claudia_gianfrate.html

La mia prima mostra fotografica – SCUOLA CAMERA CHIARA

Le prime luci del mattino: TRASLOCHI (cap.II)

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E’ il secondo trasloco che faccio nella vita. Il terzo,per la precisione,se conto quello della bambina,quando avevo sette anni e i miei genitori decisero di cambiare città. In quel caso non avevo aiutato molto,più che altro piangevo.

<<Vedrai,Elena,ti piacerà la casa nuova…la tua cameretta è anche più grande e ci staranno più giocattoli>>mi diceva mia madre per tranquillizzarmi.

<<Non la voglio la cameretta più grande,voglio questa,voglio restare qui.>>

Ieri pomeriggio i ragazzi del trasloco mi hanno detto di non preoccuparmi,avrebbero fatto tutto loro. Mi hanno chiesto come dovevano sistemare le cose,ma ho risposto di portare solo gli scatoloni,che ci avrei pensato da sola.

Anche Carla si è offerta di aiutarmi,ma ho deciso di fare per conto mio.

Ho trentotto anni e sto di nuovo imballando la mia vita. Di quanti cartoni avrò bisogno?Dentro quanti scatoloni sta la mia vita?

Ho due giorni per farlo-mi sono detta. Con calma .Sarà un weekend lungo e faticoso,ma sono sicura che riuscirò a imballare tutto.

Ieri ho iniziato dalla cucina:piatti,bicchieri,scodelle,tazze. Tra oggi e domani farò il resto.

Mi sono appena preparata un caffè .Mentre lo bevo,cammino per le stanze. Mi fa effetto vedere le cose pronte per essere imballate,osservare gli scatoloni aperti,passeggiare in questa casa per l’ultima volta.

Sto per andarmene da qui. E voglio farlo da sola,in silenzio. Voglio uscire lentamente,cosciente di tutto,consapevole di quello che lascio ed emozionata per ciò che mi attende. Qualsiasi cosa sarà.

Cerco di rubare gli odori,i suoni,la luce che si appoggia alle pareti. Sentire per l’ultima volta i rumori che hanno accompagnato la mia esistenza in questa casa. Per questo ho voluto preparare da sola gli scatoloni:perché voglio ripiegare la mia vita con ordine,toccando ogni oggetto e vivendo la storia e i ricordi che rievoca.

Ogni ricordo sarà come la parola di un racconto.

Appoggio la tazza del caffè e prendo qualche libro dalla mensola. Mi piace aprirli e vedere le frasi che negli anni ho sottolineato. Scoprire che cosa mi colpiva,cosa sentivo,cosa in fondo cercavo.

Il mio trasloco inizia da qui,dalle pagine del mio diario,dal racconto di quella che ero.

FABIO VOLO

“Le prime luci del mattino”

La scatola dei ricordi: TRASLOCHI (cap.I)

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Traslochi. Nella vita è difficile non esserne coinvolti in almeno uno.

Un trasloco ha con se sempre qualcosa di malinconico. Fosse solo per il fatto stesso di cambiare luogo.Di abbandonare un posto che ci è stato familiare per cambiare casa,città,stanza,profumi,abitudini,vicini o semplicemente vita.

Un trasloco porta in se anche tutta l’amarezza di perdere i difetti della casa in cui si abita.Il rubinetto che a volte non fa scendere l’acqua calda,la signora del palazzo affianco che ha creato abusivamente la sua lavanderia nel pozzo luce ad un metro dal mio letto,la stessa enigmatica signora che urla in dialetto barese ,dall’alba fino a sera,imprecando il marito e tutti i santi .

Un trasloco porta in se l’amarezza per un sogno di una casa che non sarà più tua.

Come l’avevi sognata,realizzata,progettata,abitata.Da sola,insieme.

Un trasloco ti vede trasformare tutte le stanze da un universo di accoglienza in un cumulo di mura e pavimento senz’anima..

La casa non ha più nome.Solo storia.Una stanza piena di cartoni.

Come se ogni scatola da riempire portasse in se tante immagini di vita vissuta.

A volte penso che gli oggetti ,se potessero parlare, racconterebbero giornate come noi stessi non le abbiamo sapute vedere.

Immaginarsi di  osservare la vita dall’angolazione del mestolo appeso in cucina,dalla posizione della scatola dei biscotti vuota poggiata sul frigorifero,dalla postazione della vecchia polaroid che fotografava però silenziosamente ogni persona che entrava e usciva dall’ingresso di casa (peccato non ci fosse la carta fotografica).La nostra polaroid rotta fotografava tutti. Compresa me,compresa te.

Un trasloco porta in se una nostalgia intrinseca… tutta legata a quell’atto tremendo di chiudere la roba in scatole che prima al negozio contenevano candeggina,pasta o bagnoschiuma. Scatole che altrimenti il negoziante avrebbe gettato a fine giornata al cassonetto. Via triturate senza utilità alcuna nella discarica del paese. Scatole che per una volta ,anziché, contenere un monoprodotto,contengono libri,dvd,riviste,AD,un servizio di piatti di creta colorati a mano testimoni di tutti i pranzi,calici da vino di vetro utilizzati alle cene tra amici,Vogue,scarpe,foulard,asciugamani,Vanity Fair,quadri,fotografie,Glamour UK,sciarpe,i cappelli che prima si snodavano sul muro della soffitta,e ricordi.

Quanti ricordi si trovano in un trasloco. Lettere inviate e fotocopiate per lasciarne traccia ,biglietti d’auguri,e-mail stampate,biglietti del cinema,ticket degli autobus,fiori regalati a sospresa conservati nei dizionari,biglietti di aerei,candeline di buon compleanno consumate,cuoricini di das,segnalibri,sassolini del lago di bauxite,sms ricopiati,un quaderno dei pensieri,una moleskine,pensieri scritti sui tovaglioli,ritagli di foto,le poesie del giornale del mattino strappate dalla prima pagina,inviti a teatro,testi di canzoni stampati ed evidenziati.

Di tutte le scatole..le altre possono andare ammucchiate sul furgone…quella dei ricordi, quella no … quella dei ricordi deve essere trasportata sulle gambe per tutto il viaggio di ritorno. Non può rischiare di perdersi. Perchè li in quella scatola si conserva la vita intera.

E una vita senza ricordi non vale la pena di essere vissuta.

Questa è la mia nostalgia.

Questa è nostalgiadiClaudia!

CLAUDIA GIANFRATE