Traslochi. Nella vita è difficile non esserne coinvolti in almeno uno.
Un trasloco ha con se sempre qualcosa di malinconico. Fosse solo per il fatto stesso di cambiare luogo.Di abbandonare un posto che ci è stato familiare per cambiare casa,città,stanza,profumi,abitudini,vicini o semplicemente vita.
Un trasloco porta in se anche tutta l’amarezza di perdere i difetti della casa in cui si abita.Il rubinetto che a volte non fa scendere l’acqua calda,la signora del palazzo affianco che ha creato abusivamente la sua lavanderia nel pozzo luce ad un metro dal mio letto,la stessa enigmatica signora che urla in dialetto barese ,dall’alba fino a sera,imprecando il marito e tutti i santi .
Un trasloco porta in se l’amarezza per un sogno di una casa che non sarà più tua.
Come l’avevi sognata,realizzata,progettata,abitata.Da sola,insieme.
Un trasloco ti vede trasformare tutte le stanze da un universo di accoglienza in un cumulo di mura e pavimento senz’anima..
La casa non ha più nome.Solo storia.Una stanza piena di cartoni.
Come se ogni scatola da riempire portasse in se tante immagini di vita vissuta.
A volte penso che gli oggetti ,se potessero parlare, racconterebbero giornate come noi stessi non le abbiamo sapute vedere.
Immaginarsi di osservare la vita dall’angolazione del mestolo appeso in cucina,dalla posizione della scatola dei biscotti vuota poggiata sul frigorifero,dalla postazione della vecchia polaroid che fotografava però silenziosamente ogni persona che entrava e usciva dall’ingresso di casa (peccato non ci fosse la carta fotografica).La nostra polaroid rotta fotografava tutti. Compresa me,compresa te.
Un trasloco porta in se una nostalgia intrinseca… tutta legata a quell’atto tremendo di chiudere la roba in scatole che prima al negozio contenevano candeggina,pasta o bagnoschiuma. Scatole che altrimenti il negoziante avrebbe gettato a fine giornata al cassonetto. Via triturate senza utilità alcuna nella discarica del paese. Scatole che per una volta ,anziché, contenere un monoprodotto,contengono libri,dvd,riviste,AD,un servizio di piatti di creta colorati a mano testimoni di tutti i pranzi,calici da vino di vetro utilizzati alle cene tra amici,Vogue,scarpe,foulard,asciugamani,Vanity Fair,quadri,fotografie,Glamour UK,sciarpe,i cappelli che prima si snodavano sul muro della soffitta,e ricordi.
Quanti ricordi si trovano in un trasloco. Lettere inviate e fotocopiate per lasciarne traccia ,biglietti d’auguri,e-mail stampate,biglietti del cinema,ticket degli autobus,fiori regalati a sospresa conservati nei dizionari,biglietti di aerei,candeline di buon compleanno consumate,cuoricini di das,segnalibri,sassolini del lago di bauxite,sms ricopiati,un quaderno dei pensieri,una moleskine,pensieri scritti sui tovaglioli,ritagli di foto,le poesie del giornale del mattino strappate dalla prima pagina,inviti a teatro,testi di canzoni stampati ed evidenziati.
Di tutte le scatole..le altre possono andare ammucchiate sul furgone…quella dei ricordi, quella no … quella dei ricordi deve essere trasportata sulle gambe per tutto il viaggio di ritorno. Non può rischiare di perdersi. Perchè li in quella scatola si conserva la vita intera.
E una vita senza ricordi non vale la pena di essere vissuta.
Questa è la mia nostalgia.
Questa è nostalgiadiClaudia!
CLAUDIA GIANFRATE